La vera domanda è: qual è la tua idea della meditazione?
Incontriamo spesso persone convinte che per meditare si debba trovare un momento particolare della giornata. Oppure un momento in cui possano stare in silenzio, seduti con le gambe incrociate (imitando i fachiri), o forse con la musica giusta.
Magari anche sigillando le finestre per non sentire rumori, chiudendo i loro animali in un’altra stanza, intimando ai familiari di non disturbarli per nessun motivo per 40 minuti magari un’ora! Più è meglio è!
La convinzione è che se non fanno così, non possono a iniziare a meditare. Della serie: ” quando tutto sarà perfetto potrò iniziare “. Ma poiché è praticamente impossibile ottenere quella perfezione non cominciano mai.
Altri che riescono miracolosamente a superare il desiderio della perfezione, iniziano a meditare, magari con un’app che li guida. Ma, invece di sentirsi calmi e rilassati, sentono arrivare l’irrequietezza, la noia, il prurito, i pensieri. “Lo sto facendo bene? Chissà se sarà sufficiente una seduta per stare meglio? Accidenti mi devo ricordare di mandare la mail a Carlo altrimenti mi uccide, ecc.”
Continuando a dirsi di resistere, di sforzarsi a non muoversi, ma più fanno così e più l’irrequietezza e il disagio aumenta.
I meno masochisti dopo pochi secondi mollano.
Ma alla fine in entrambi i casi, quando sentono che parliamo di meditazione mi dicono: “Guarda, ci ho provato, non fa per me, non ce la faccio a stare immobile tutto quel tempo, mi annoio, mi si addormentano le gambe o addirittura mi addormento! Ho bisogno di muovermi, di fare qualcosa…”.
Ecco se sei uno di loro vorremmo rassicurarti perché non è la meditazione che non fa per te ma il modo in cui la vivi!
La consapevolezza si può coltivare in molti modi e momenti.
Quindi non cercare momenti della giornata per fermarti a meditare.
Non sigillare le finestre.
Non rinchiudere i tuoi animali.
Piuttosto fai esattamente il contrario. Lascia che quando ti svegli al mattino, i suoni esterni entrino nella tua camera, osserva il tuo respiro mentre sei sdraiato.
Porta attenzione al tuo corpo: c’è tutto? Non ti sembra un’ottima notizia e un motivo molto valido per essere felice di affrontare una nuova giornata?
Lascia che i tuoi figli comunichino con te, possibilmente guardandovi negli occhi, portando attenzione pienamente a ciò che dicono e a ciò che succede nella tua mente mentre ascolti.
Questa è pratica! Tutte queste azioni (e tante altre) se fatte con attenzione e intenzionalmente possono essere la porta di ingresso alla meditazione.
Anziché pensare di meditare una volta al giorno per 30 minuti, che ne dici di provare a farlo per un minuto, 30 volte al giorno?
Sempre con piccoli momenti di consapevolezza al risveglio oppure dopo due ore che sei davanti al computer, prenditi qualche istante e fai una breve scansione del corpo e se intercetti delle tensioni muscolari alla schiena, alle gambe, ai piedi, nel volto… prova a respirare dentro quella zona e a rilassarle.
Ovunque sia, puoi sempre trovare un momento per ascoltare i suoni che ti circondano.
In pausa pranzo?
Mentre sei fermo in auto?
Sui mezzi pubblici?
Sono sufficienti pochi istanti per lasciare che la tua mente si diverta e si alleni ad agganciare e a lasciar andare i suoni che si presentano momento dopo momento.
Tutti questi momenti di consapevolezza possono farti assaporare la ricchezza che una pratica più stabile potrebbe darti.
In questo modo anche le persone più refrattarie possono acquisire fiducia e sicurezza, forse possono sviluppare anche quella curiosità che può portarli a voler sperimentare momenti di pratica più prolungata.
Ricordate sempre che non siamo tutti uguali! Sono numerosi gli ostacoli che si possono incontrare quando si inizia a meditare.
La meditazione è sicuramente un pratica personale, intima, che dobbiamo coltivare in autonomia. Ora sei certamente più consapevole che meditare non è come pensi!
Il consiglio, per chi volesse intraprendere un percorso di pratica più trasformativo, è di iniziare un percorso di gruppo perché la condivisione con gli altri è importante, motivante, nutriente, preziosa per comprendere cosa ci accade durante la pratica.
Inoltre è soprattutto la presenza di un istruttore che fa la differenza, affinché possa guidarti e accompagnarti nelle esperienze belle o brutte che incontri e con il quale è possibile confrontarsi sugli ostacoli che si incontrano inevitabilmente all’inizio.
Il percorso di mindfulness più diffuso, studiato e amato è il Programma Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) fondato da Jon Kabat-Zinn.
Da questo sono successivamente derivati altri percorsi specifici (per la depressione, per i disturbi alimentari, per gli adolescenti, per gli sportivi, ecc).
E’ un percorso adatto a tutti. In 8 settimane l’istruttore introduce le pratiche, guida le condivisioni e supporta le persone nella riscoperta della ricchezza e delle qualità del portare attenzione, intenzionalmente e in modo non giudicante ai fenomeni mentali, alle emozioni e alle sensazioni fisiche personali.
E’ un viaggio!
Ognuno inizia un viaggio in sé stesso per osservare la propria reattività, le proprie abitudini disfunzionali, ecc., per scoprire pian piano nuove modalità di vedere, sentire e rispondere all’esperienza che la vita ci presenta.
Le persone imparano così a trovare nuove strategie di risoluzione dei problemi e imparano ad adattare la pratica alle proprie peculiarità, estendendo la consapevolezza sempre di più nella giornata fino ad includere anche le relazioni e l’ambiente circostante.
Quindi meditare non è come pensi!
Qualcuno ha scritto che la felicità è fatta di istanti, io puntualizzerei di istanti di consapevolezza, perché facciamoci caso, quando siamo felici ce ne rendiamo conto perché siamo attenti a ciò che sta accadendo in quel momento, se fossimo con il nostro pilota automatico non lo noteremmo neanche! E in realtà chissà quante volte non li notiamo!
La mindfulness ci permette di vedere il nostro pilota automatico e ci dona la libertà di scegliere quando lasciarlo guidare e quando invece è utile prendere il controllo della nostra mente, delle nostre emozioni e del nostro corpo.
Che ne dici di provare? Qui puoi dare un’occhiata alla scheda del corso MBSR.
Ricorda, come per la pratica non ci sarà mai il momento perfetto per praticare, così nella tua vita non ci sarà mai il momento ideale per iniziare! E se meditare non è come pensi, vieni a sperimentare!
La scienza moderna e la psicologia buddista concordano nel ritenere che la nostra mente ha un ruolo fondamentale nel creare sia la sofferenza sia la gioia ma cosa ancora più importante è che possiamo coltivare attivamente la nostra mente (C. Feldman, W. Kuyken, 2021).
Lo Staff di IntelligenzaIntuitiva