Hai partecipato alla Mindfulness Summer Challenge? Che tu abbia colto la sfida o non, leggi l’articolo e ricordati, potrai iniziare in qualsiasi momento!
Pillole di consapevolezza è un breve percorso di avvicinamento alla Mindfulness pensato per tutti coloro che ritengono che la Mindfulness (consapevolezza) siano solo pratiche di meditazione che si svolgono ad occhi chiusi, in un tempo dedicato da dover aggiungere alla lista di cose da fare e separato dalla propria vita.
La pratica formale mindfulness in effetti si svolge in un setting e tempo definito ed è un allenamento imprescindibile, ma a volte questo aspetto può demotivare le persone che vorrebbero avvicinarsi, lo spieghiamo nel nostro articolo “Meditare non è come pensi”.
In realtà, alla pratica formale si affianca la pratica informale che per sua natura ci aiuta ad avvicinarci alle pratiche di consapevolezza in modo più leggero, permettendoci di sperimentare la ricchezza della consapevolezza, anche con piccole azioni di pochi secondi.
Nelle pratiche informali noi ci esercitiamo a portare la nostra consapevolezza nel corso delle azioni che solitamente facciamo automaticamente per es. lavarsi i denti, farsi la doccia, mangiare ecc.
Questo significa che non dobbiamo trovare il tempo di praticare ma semplicemente dobbiamo ricordarci di compiere queste azioni abituali portando lì tutta l’attenzione e attivando tutti i nostri sensi, rallentando per qualche secondo.
Quello che vi abbiamo proposto nella Challenge estiva sono quattro pillole di consapevolezza, 4 appuntamenti per iniziare a sperimentare cosa succede quando portiamo la consapevolezza nella nostra vita con delle semplici pratiche informali.
Se vuoi provare, puoi farlo in qualsiasi momento, iscriviti alla Challenge!
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Cosa succede quando siamo consapevoli?
Quando siamo consapevoli è come se accendessimo una luce per illuminare un aspetto, una parte della nostra vita che è sempre lì ma di cui siamo spesso inconsapevoli.
Ormai la scienza ha dimostrato che là dov’è la nostra attenzione è la nostra esperienza.
Se lasciamo che la mente vaghi, se ci lasciamo rapire dai pensieri, dalle emozioni, portiamo lì la nostra attenzione e la nostra esperienza si baserà su quei fenomeni mentali, spesso tutt’altro che piacevoli e funzionali, invece di essere presenti e attenti a ciò che accade nella realtà.
Perdiamo così l’opportunità di vedere con occhi nuovi la realtà che ci circonda.
La mindfulness ci invita a cambiare il modo di stare nella nostra vita quotidiana, ci invita a fare diversamente alcune cose della vita quotidiana.
Se hai colto la nostra sfida e ti sei impegnato a sperimentare le singole pillole per almeno una settimana, avrai senz’altro rallentato qualche minuto per portare la tua attenzione alle diverse ancore da esplorare: i piedi, il respiro, i suoni ma anche le emozioni come l’impazienza.
Quando siamo “presenti” la nostra attenzione non è divisa, attenzione e azione lavorano all’unisono.
Le neuroscienze ci hanno dimostrato che l’attenzione è un patrimonio limitato.
L’attenzione è come un contenitore, quando è pieno perdiamo informazioni. Quindi sfatiamo il mito del multitasking riportando l’attenzione a quello che stiamo facendo, momento dopo momento, riducendo la dispersione dell’attenzione (nonché la dispersione di energie!).
Perché l’attenzione è così importante?
Se l’attenzione è libera di vagare è probabile che emergano le preoccupazione, quegli automatismi che a volte ci fanno restare sulle cose anche se non è utile stare lì a rimuginare, quindi tenere l’attenzione ancorata al presente diventa essenziale sia nella pratica formale che informale ma soprattutto per il nostro benessere.
Quando portiamo attenzione inevitabilmente rallentiamo per darci il tempo di osservare, esplorare ciò che altrimenti passerebbe inosservato.
Ogni volta che lo facciamo questo ci permette di rinfrescare la nostra percezione, come dice Jon Kabat-Zinn di “riprendere i sensi” donandoci l’opportunità di vedere le cose al di là dei nostri automatismi, dei nostri schemi ripetitivi, tanto utili ma a volte tanto limitanti, perché non ci permettono di vedere oltre, limitando le nostre opportunità di risposta.
Quando ci sentiamo agitati, ansiosi, arrabbiati, ricordarci di fermarci qualche secondo per sentire le piante dei nostri piedi, le sensazioni fisiche del nostro peso sulle piante dei piedi, le sensazioni di calore o freddo, ecc. ci permette di “depotenziare” le nostre emozioni, togliere loro energie per evitare di reagire secondo i nostri schemi consolidati e trovare nuove modalità di rispondere alle nostre emozioni.
Notare l’impazienza ci permette di comprendere come funziona la nostra mente, sempre rivolta in avanti, verso il futuro e come questa caratteristica impatta sul nostro sistema nervoso.
Per cogliere e comprendere queste piccole illuminazioni abbiamo bisogno di scegliere di coltivare l’intenzione di ricordarci di farlo. I nostri automatismi sono sempre pronti a intervenire velocemente, automaticamente.
Di qui l’allenamento quotidiano.
Perché continuare a coltivare la consapevolezza?
Se avrai svolto questo breve percorso di avvicinamento alla mindfulness con curiosità e impegno, avrai sicuramente notato delle cose nuove rispetto ai pensieri, alle emozioni e alle sensazioni fisiche che ti accompagnano quotidianamente inconsapevolmente. Forse avrai anche potuto sperimentare piccoli momenti di gioia e di serenità.
Alcuni di voi ci hanno scritto che le scoperte che hanno fatto in così poco tempo le porteranno sempre con loro e che continueranno a svolgerle regolarmente.
In effetti, queste piccole pratiche, una volta apprese e consolidate, saranno sempre a vostra disposizione ogni volta che ne sentirete il bisogno, questo è uno dei regali della mindfulness. Una volta appresa una cosa non si torna indietro.
Se solo quattro pillole hanno avuto un tale impatto, figuriamoci se ad esse aggiungessimo una pratica formale regolare!
La presenza mentale è una capacità allenabile e non farlo rappresenta uno spreco di tempo ed energie che può costare caro.
A questo punto possiamo sfatare la preoccupazione sul tempo? Le pratiche informali ci hanno dimostrato che il senso di mancanza di tempo che abbiamo spesso non è dovuta ad una reale mancanza di tempo ma a una mancanza di presenza!!
E allora se vuoi continuare il tuo approfondimento della mindfulness, attraverso un percorso strutturato e con la guida di istruttori esperti e qualificati, chiedi informazioni sul prossimo Programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction).
Se non hai ancora letto il nostro breve ebook gratuito sul Programma MBSR richiedilo subito compilando il form sottostante ma ricordati di scrivere: E-book MBSR!
Se hai già seguito un Programma MBSR resta sintonizzato, non mancheranno altre occasioni per approfondire o rinfrescare la tua pratica quotidiana!
E ricorda che per esigenze personali e individualizzate è possibile concordare delle sessioni di Mindfulness Coaching!
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